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03 agosto 2012

L'Unione sindacale a Taranto scivola via.

L'unione non fa più la forza; proprio quando cantavamo le lodi della solidarietà sindacale nell'ambito della piazza operaia tarantina, è giunta l'azione di forza di un gruppo di lavoratori durante il comizio dei leaders nazionali Camusso, Angeletti, Bonanni e Landini. Che facessero parte dei Cobas, o dei centri socaili, oppure che rappresentassero un nucleo di "free riders", ossia battitori liberi che vogliono esprimere le loro opinioni senza il vincolo di

L'iscrizione che campeggia nel Quartiere Tamburi di Taranto
appartenenze politico-sindacali, non è ancora del tutto chiaro. Intanto si fanno chiamare MLCLP (movimeno dei lavoratori e dei cittadini liberi e pensanti) e ciò vuol dire che sono in qualche modo già strutturati dicendosi portatori, più o meno legittimamente, degli intendimenti di quella parte di popolazione insoddisfatta della concertazione e dei risultati con essa ottenuti in decine di anni di storia sindacale. Si tratta di una ribellione vera organizzata sulla base di un incipiente spontaneismo, oppure sarà la solita fugace e sterile protesta di qualche arrabbiato di turno? Lo vedremo nelle prossime ore, dato l'innegabile segnale monitorio dell'episodio verificatosi ieri. Si capirà se sarà stata la solita solfa di comparsate di provincia e di periferia industriale, oppure, alla luce dell'imminente decisione del Tribunale del Riesame in ordine al provvedimento di sequestro degli impianti dell'area a caldo, minacciata peraltro da eccezioni di tipo procedurale che potrebbero farla slittare a settembre, se assisteremo ad una svolta nella dialettica di concertazione. Nel frattempo, proprio mentre scriviamo, è giunta la notizia che il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ha appena approvato il provvedimento che guiderà le procedura di risanamento dell'area industriae tarantina e, in particolare, di quella del Quartiere Tamburi, cioè qualla parte della città costruita e sviluppatasi proprio intorno alle accaierie e, dunque, maggiormente a rischio dal punto di vista ambientale e sanitario. Insomma sta per arrivare una pioggia di soldi grazie ad una ennesima  procedura di emergenza; la storia del nostro meridione continua a ripetersi.