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03 giugno 2018

Osservazioni sul nuovo governo.

La Chimera era un mostro mitologico con un corpo di leone e due teste; la prima di leone, la seconda di capra, alla fine una coda di serpente. La sua essenza stava nella duplicità ontologica, da una parte la leonina e imponente magnificenza del predominio e della vita, dall'altra la tempesta; il serpente a simboleggiare la terra e l'oscurità, la capra il passaggio dalla vita alla morte, la transizione.
www.queryonline.it/2015/04/27...
E' quantomeno singolare come il mito possa aderire in taluni casi alla realtà. Il nuovo governo è come la Chimera, due teste e due personalità in opposizione fra di loro e sulla coda il veleno. A parte il gioco metaforico, questa compagine in altri tempi l'avremmo definita un "bicolore", come quelli del passato, da De Gasperi del 1951 fino a passare per Moro nel 1974 ed in ultimo Fanfani nel 1987, quando il fulcro dei giochi era sempre rappresentato dalla vecchia DC. Piacesse o meno, non si sfuggiva, lo storico partito cattolico era la certezza del sistema: esisteva e non si poteva prescindere perché quel carrozzone garantiva la continuità e rassicurava l'anima moderata dell'italiano medio desideroso di equilibrio. Il Governo appena nato non è invece un bicolore in senso classico, perchè non c'è tra le due componenti un traino imprescindibile e soprattutto perchè non si può individuare, a parte il ragionamento strettamente numerico, chi fra i due sia l'asse portante. Entrambi ambiscono ad essere carnefice dell'altro, ma nessuno dei due vuole esser vittima. In poche parole non c'è una squadra, ma due governi che fingono di giocare all stesso tavolo. E' il governo dove chi deve stare all'opposizione viene quotidianamente aggiornato sull'attuazione del programma di governo come se ne facesse parte, e poi lancia strali ed accuse di contraddittorietà e di populismo; oppure subito dopo dichiara:" O noi o loro...ci opporremo al pauperismo ed al giustizialismo,...no alla fiducia...."; è il governo in cui il partito di maggioranza relativa ospita nei suoi raduni gli stand per i diritti dei gay, mentre un ministro leghista afferma che le famiglie gay non esistono per la legge italiana. Infine è il governo dove Giorgia Meloni dice che Fratelli d'Italia ci sarà (n.d.r. dove?), ma si si asterrà sulla fiducia. Insomma un bicolore di separati in casa con un massiccio e velato, ma non tanto,  appoggio esterno intriso di opportunismo e di convenienza. E la sinistra che fa? Sarebbe meglio chiedersi: la sinistra dov'è?  Anche se pensiamo che il caos appena sommariamente descritto possa sortire un effetto insperato, quello di far dire alla sinistra qualcosa che sia un tantino di sinistra.