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11 agosto 2023

Michela Murgia, la radicale impenitente.

Michela Murgia, la radicale impenitente. Una donna coraggiosa in difesa dei diritti di tutti.
img. da Il Fatto Quotidiano

La sua carica inesauribile di radicalismo, il suo vigore  polemico, la sua femminilità dirompente, il suo amore  sconfinato per i diritti, tutto questo ci mancherà. 

Sarà stata antipatica per qualcuno, l'hanno  vergognosamente insultata come si fa con i bulli a scuola, ma lei è è stata sempre più forte, ha sfoggiato la dignità di chi combatte per una società più civile e quel sardo coraggio di affrontare tutto senza abbassare mai la testa.

Mancherà la sua letteratura a volte scorrevole, a volte spigolosa, il suo dire tutto quello che va detto senza esitare mai, la sua caparbietà nell'opporsi alle ingiustizie sociali.

Il racconto finale della sua morte incombente ha dissipato poi la maggior parte dell'astio e dell'ironia contro di lei, riuscendo a diluire il contrasto con le sue idee anche nei suoi maggiori nemici.

Adesso è il momento di raccogliere un'eredità difficile per continuare a sventolare il vessillo delle sue idee.

Michela Murgia su Twitter

01 marzo 2013

Tre domande a Mister B. sul "cancro".

Perchè non diciamo a Mister B. che l'abuso della parola "cancro" lede la dignità degli ammalati e che strumentalizzare il dolore di queste persone ponendo la malattia sul medesimo piano di una bega di carattere politico-privato equivale ad insultare la sofferenza di esseri umani con i quali il destino è stato malevolo? Perché non diciamo a Mister B. che, alla sua veneranda età, la cattiveria e la superficialità dovrebbero essere stemperate dalla saggezza della vecchiaia? 
Perchè non urliamo a gran voce che tutti noi abbiamo padri, figli ed amici morti di cancro ed altri che stanno per morire? 
Proviamo a far sentire la loro voce.

Approfondimenti: "I magistrati sono un cancro" da La Repubblicada Il Messaggero; da AdnKronos.

11 marzo 2012

NO CHAT please!

Niente chiacchiere, i dati sono dati e quello che sta accadendo a Taranto è il disastro ambientale più grave di tutta la storia italiana. 
Se ne parla di sfuggita, come se fosse meglio accantonare l'argomento in un andito lontano ed irraggiungibile.
Non è un argomento abbastanza mediatico? 
Le morti non sono mediatiche quando sono silenziose e quando colpiscono persone qualunque. 
Taranto non è soltanto Avetrana.



In cinquant'anni di storia dell'Ilva di Taranto si contano:
180 morti sul lavoro.
8.000 invalidi
20.000 morti di cancro e leucemia
1.600 capi di bestiame abbattuti nelle aree circostanti allo stabilimento siderurgico
3 volte più alto il livello di diossina fissato per legge come tollerabile nel formaggio locale  
90% di diossina prodotta in Italia viene emessa dall'Ilva di Taranto (fonte INES)
7 le sigarette al giorno fumate dai bimbi di Taranto, solamente respirando.
0,4 nanogrammi: livelo europeo ammesso di diossina. Taranto: da 4 a 8 nanogrammi.

Solo numeri, o anche la nostra vita?

NO CHAT. RespiriAMO.

Links da consultare
Corriere del Giorno
http://comitatopertaranto.blogspot.com/
http://www.tarantosociale.org/tarantosociale/a/27651.html
Ecodallecittà
INES INVENTARIO NAZIONALE EMISSIONI E SORGENTI