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05 marzo 2012

Rossella Urru ed i due marò detenuti in India. Un commento.

Non dovremmo più sorprenderci quando ci accorgiamo che la politica italiana, tanto confusa e disarticolata all'interno del paese, offre un'immagine sbiadita di debolezza anche all'estero. Il caso di Rossella Urru, o anche quello dei marò in custodia cautelare in India sono il chiaro paradigma della incapacità diplomatica dell'Italia, priva in questo frangente di un preciso senso di stare nella comunità internazionale. E' ancora vivo il ricordo di quello che accadde il 3 febbraio 1998 nella Val di Fiemme, quando un aereo statunitense in fase di scellerato addestramento tranciò le funi del tronco inferiore della funivia del Cermis, causando la morte di venti innocenti. Il governo americano strappò d'autorità i suoi soldati alla giurisdizione italiana e si appropriò del diritto di giudicarli (male) secondo le proprie leggi. Nulla riuscìrono a fare le nostre autorità; eppure il territorio era il nostro ed i morti anche.
Ci piacerebbe che il caso di Rossella Urru e quello dei marinai catturati in India venisse gestito senza sottintesi, convocando subito ad esempio l'ambasciatore indiano alla Farnesina o mostrandosi incisivi con comunicati chiari e volitivi a proposito della nostra cooperante internazionale. Ad oggi la Urru, in particolare, non si sa ancora bene dove sia, probabilmente siamo in una fase in cui la trattativa per la sua liberazione rischia facilmente di fallire e di provocare la vendita e la conseguente cessione dell'ostaggio ad un'altra banda armata; ma allora perchè è stato inviato un emissario politico come la Boniver che non ha evidentemente interlocutori in questo momento, ed invece non si lascia che la questione venga gestita dai nostri servizi, meglio inseriti nei giochi sotterranei della suburbia islamica di quei territori. Non vorremmo che si rischiasse la vita della giovane donna a causa di una frase mal detta, oppure che la presenza di un emissario del governo possa sollecitare ed alimentare richieste di tipo economico che non potrebbero essere mai soddisfatte.
Per quanto riguarda la questione dei marò arrestati, sbagliato usare altri termini perchè è di questo che si tratta, noi abbiamo il serio timore che nel Kerala si stia giocando una partita (politica) che esula dalle reali responsabilità penali dei nostri due connazionali, e siamo convinti che lo stillicidio di notizie che filtrano e giungono in Italia basterebbe da solo a scuotere le coscienze critiche degli addetti ai lavori instradandoli verso un atteggiamento più perentorio di deciso risentimento politico verso il governo indiano a causa di un'azione condotta senza prove apparenti contro militari italiani, in servizio su una nave italiana in acque internazionali. 
[Proprio in questi minuti giunge finalmente di una protesta ufficiale del governo italiano contro il governo indiano.] 
Anche le lumache hanno un cuore.