Non e' perche' FrederickLAB Notes stia diventando monotematico, ma crediamo che la questione dell'Ilva di Taranto rappresenti molto di piu' di una storia da gossippari di mezz'estate; infinitamente ed incomparabilmente di piu' di vicenda da voyeur da sedia a sdraio o di un giallo da risolvere sotto l'ombrellone. Il teatrino che sta andando in scena in queste ore, in questi minuti, e' degno della commedia degli errori, a voler essere buoni; le mille voci che si stanno levando in proposito ed in tutte le direzioni (che sono mille, nella migliore tradizione della atavica disunita' nazionale) s'intrecciano e s'intersecano, collidono e stridono fra di loro emettendo rumori inconsulti e, soprattutto, confusionari. E' questo quello che si vuole? Dire, urlare al vento una molteplicita' di idee e di soluzioni, ma tutto sommato non dire nulle e rimescolare le carte all'infinito? I mass media sono attori principali in questo giochetto che tende a ribaltare ed a rimestare nel torbido, a travestire la verita'. Su "Il Giornale" di stamane un articolo in bella mostra afferma che i dati delle perizie sugli effetti cancerogeni delle polveri inquinanti dell'Ilva di Taranto sono sbagliati, o quantomeno travisati per il semplice motivo che a Taranto non esiste un registro dei tumori. Verrebbe da rispondere con una frase ad effetto:"grazie al....!", basterebbe interrogarsi sul perche' di tale mancanza. Forse che qualcuno in questi decenni ha impedito proditoriamente la creazione di un simile archivio? Intanto questa a Taranto sara' una giornata campale, come non se ne sono viste mai; la citta' adesso e' come su di un trampolino: puo' spiccare il volo in vista di una svolta che, ci auguriamo, sara' epocale; oppure precipitera' in un baratro profondo, dal quale sara' quasi impossibile uscire.
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