Visualizzazione post con etichetta leader. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta leader. Mostra tutti i post

18 dicembre 2022

Quando Oriana Fallaci sfidò Khomeini.



Intervista che il 26 settembre 1979 Oriana Fallaci fece nella città santa di Qom all'Ayatollah Khomeini.
Qom (Iran) -1979 Oriana Fallaci intervista Khomeini  (fonte Corriere della Sera)
Tra il 1978 ed il 1979 l'Iran venne travolto da un'ondata rivoluzionaria contro il regime dello Scià Mohammad Reza Pahlavi, che alla fine fu costretto alla fuga dalle forze messe in campo da un'alleanza tra nazionalisti, liberali,  marxisti  e forze religiose sciite guidate dal loro leader carismatico Khomeini. Si passò in poco tempo da un fascismo all'altro e quelle che erano state fino ad allora delle labili concessioni di libertà, vennero definitivamente ritirate per far posto ad un sistema statale brutalmente confessionale guidato da religiosi islamici che subito annientarono  quelli che erano stati loro sodali.

Nacque così un altro regime autoritario, ma questa volta tutt'altro che laico perché basato sulla shari'a e sulla repressione di ogni afflato di opposizione democratica. 

La donna, in particolare, divenne uno dei simboli del male da combattere.

Sulla scorta di quanto sta avvenendo in questi giorni in Iran, abbiamo deciso di riproporre la straordinaria intervista che il 26 settembre 1979 Oriana Fallaci fece nella città santa di Qom all'Ayatollah Khomeini. 

Il leader sciita gliela concesse perchè convinto nella benevolenza di una giornalista occidentale che in passato era stata fortemente critica nei confronti dello Scià Mohammad Reza Pahlavi.

Ma si sbagliava, perchè Oriana Fallaci lo incalzò senza paura attaccando e definendo fascista il suo regime, ancora più di quello che lo aveva preceduto.

22 febbraio 2013

Leader d'Italia

“Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. 
www.toonpool.com/

Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuol rappresentare."
Elsa Morante  
Qualunque cosa abbiate pensato, il testo, del 1945, si riferisce a Mussolini.

Riprendiamo volentieri le parole che Elsa Morante scrisse, anche se probabilmente sono state simpaticamente reinterpretate da qualcuno, a proposito di Benito Mussolini. Comunque esse offrono un ottimo spunto per riflettere.