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11 marzo 2012

NO CHAT please!

Niente chiacchiere, i dati sono dati e quello che sta accadendo a Taranto è il disastro ambientale più grave di tutta la storia italiana. 
Se ne parla di sfuggita, come se fosse meglio accantonare l'argomento in un andito lontano ed irraggiungibile.
Non è un argomento abbastanza mediatico? 
Le morti non sono mediatiche quando sono silenziose e quando colpiscono persone qualunque. 
Taranto non è soltanto Avetrana.



In cinquant'anni di storia dell'Ilva di Taranto si contano:
180 morti sul lavoro.
8.000 invalidi
20.000 morti di cancro e leucemia
1.600 capi di bestiame abbattuti nelle aree circostanti allo stabilimento siderurgico
3 volte più alto il livello di diossina fissato per legge come tollerabile nel formaggio locale  
90% di diossina prodotta in Italia viene emessa dall'Ilva di Taranto (fonte INES)
7 le sigarette al giorno fumate dai bimbi di Taranto, solamente respirando.
0,4 nanogrammi: livelo europeo ammesso di diossina. Taranto: da 4 a 8 nanogrammi.

Solo numeri, o anche la nostra vita?

NO CHAT. RespiriAMO.

Links da consultare
Corriere del Giorno
http://comitatopertaranto.blogspot.com/
http://www.tarantosociale.org/tarantosociale/a/27651.html
Ecodallecittà
INES INVENTARIO NAZIONALE EMISSIONI E SORGENTI