05 febbraio 2012

Sopra le righe: allegoria di un governo appena salpato.

Il governo ha levato le ancore ed il suo equipaggio si è radunato intorno al capitano giurandogli fedeltà. In rada s’intravede una fitta nebbia, bisognerà navigare a vista per un bel po’ e, soprattutto, evitare le insidie che il mare increspato nasconde fra le onde. Il cielo è denso di nembi in cumuli gonfi di pioggia, ma il rosso vermiglio del sole infuocato già lambisce l’orizzonte lontano.Il capitano è ritto sulla tolda e fisso a dritta manovra il difficile timone verso la terra lontana che chiama a sé. La gente che popola quel posto lontano attende con speranza e trepidazione questa nave che piano ma salda s’approssima al porto sicuro. Il popolo sovrano di quel luogo martoriato si augura che torni bonaccia e prepara giacigli per gli ammalati che sbarcheranno, ma ha anche imbandito fiorenti banchetti per gli stremati marinai, e i canti felici che si odono nonostante le onde arrabbiate indicano che quella gente vuole rinascita ed attende col cuore in tumulto che dalla nave coraggiosa sbarchino finalmente doni preziosi e sementi prodighe di nuove colture.

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