17 ottobre 2012

Taranto non è solo diossina. Un pensiero.

Tornando a Taranto in una sera d'agosto, si scivola sulla china di sud-est verso le colline della valle d'Itria. Il Mar Piccolo si apre come un'ostrica con le insenature come bordi e le mille lucine come zampilli di mare. Giunti a Capo San Vito si vede la città, adagiata dormiente su di un letto di scogli e, di sera, non si odono rumori di vita, né si scorgono movimenti sul litorale, non altro che un naturale prolungamento del fondale. Solo pacata indolenza, uno schiaffo sul volto di chi s'affaccia da un simile belvedere, trasportata però dallo stormire di una lieve brezza profumata.

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