Si è capito ormai che il famigerato "porcellum" è stato digerito e metabolizzato da tutti: benpensanti, perbenisti, guerriglieri dell'antipolitica e neofiti concorrenti dimissionari o dimissionati.
Va anche detto che, grazie a questo appellativo falsamente dispregiativo e contrariamente alla sua originaria valenza negativa, pian piano si è formata intorno alla deprecata attuale legge elettorale una sorta di aura ironica che si è tramutata in un vero e proprio rimorchio psicologico. Finezze giornalistiche? Oppure fredde e calcolate strategie d'imbonitura dell'elettorato?
Ai posteri l'ardua sentenza; a noi invece adesso tocca la vergogna dei listoni e dei listini propinati come un delizioso dessert.
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