18 novembre 2012

Fascismo e dintorni.

È possibile scrivere ancora dopo Auschwitz?”, Adorno ha optato giustamente di scrivere su Auschwitz. Mi riferisco soprattutto a un grande scrittore italiano, Primo Levi, e alla sua grande e dolorosa prova: guardare con occhi lucidi l’epoca in cui viviamo, testimoniare, usare la letteratura come memoria, una memoria che perduri ostinatamente, una memoria lunga che si opponga alla memoria breve dei mezzi di comunicazione di massa che caratterizzano l’epoca in cui viviamo. (Da "Il mio tram" di Antonio Tabucchi)
L'Italia soffre ancora di un pericoloso reflusso gastrico di tipo fascista.

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