12 dicembre 2022

Europa e corruzione

La corruzione è un serpente che s'insinua nelle maglie del tessuto politico-sociale. Gli antichi romani l'avevano già capito; quando una società si organizza dandosi delle regole e costruendo uno scheletro con articolazioni via via più complesse nel tempo, il meccanismo ad un certo punto si contorce sul proprio asse favorendo la nascita di luoghi più o meno nascosti in cui malaffare e cattiva amministrazione si mescolano facendo ammalare tutto il sistema. Non è l'intenzione, perchè quella è buona in origine, ma il suo sviluppo a provocare l'insorgenza d'interessi confliggenti col bene comune. Man mano che il sistema cresce e si allontana dall'obiettivo di essere un semplice strumento, nascono delle aberrazioni che invadono progressivamente la sfera privata. L'organismo a questo punto assume un'altra forma, diviene onnivoro ed inizia a vivere solo per se stesso. Tutta la struttura poi genera  a sua volta delle piccole sottostrutture che servono a soddisfare soltanto i bisogni individuali di una ristretta cerchia di persone, lasciando tuttavia in uno stato di prostrazione sociale la maggior parte dei cittadini. 
 E' possibile immaginare una società in cui ognuno compie il propio dovere in modo disinteressato salvo che per ciò che serve ad un proprio dignitoso sostentamento? 

Una società dove non si lavori per più di sei ore al giorno potendosi dedicare per il resto della giornata ad attività intellettuali o di piacere; dove lo stato lotta contro lo spreco dei materiali e delle risorse, dove l'oro vale quanto il ferro, dove non esiste la condanna a morte ma un sistema giudiziario che commina imparzialmente pene certe e rieducative.

Si, è possibile immaginarla: lo fecero Tommaso Moro e Tommaso Campanella e possiamo farlo anche noi, e senza tema di essere tacciati di eresia.  Il campanelliano sensus additus, ossia la conoscenza di se stessi, ci porterebbe a credere nella possibilità di uno stato migliore ma basterebbe poi conoscere gli uomini e le loro azioni per convincerci del contrario.

Insomma, il quesito più appropriato sarebbe se meglio chiuderci in noi stessi e procedere come individui unici in un ambiente asettico ed impermeabile oppure se renderci conto di essere parte di un motore che, per quanto funzionante, prevede delle avarie fisiologiche e delle intollerabili sporcature da fronteggiare.

Proprio qualche giorno fa la greca Eva Kaili, uno dei quattordici vice presidenti del Parlamento europeo, è stata arrestata perchè trovata in possesso al''interno della sua abitazione di una somma ingente di denaro contante di provenienza qatariota; è accusata di aver garantito, attraverso il suo potere politico ed una rete di contatti dovuta alla sua posizione, un indirizzamento benevolo del parlamento europeo nei riguardi dell'emirato del Qatar in tema di diritti umani e, più specificamente, di quelli dei lavoratori.

Per fare una facile battuta, in questo caso il Greco non è riuscito a controllare la greca in seno.


Approfondimenti bibliografici

"Tommaso Campanella", Germana Ernst -Ed. Laterza 2002

"Utopia", Thomas More, Mim Edi. 2020, con testo latino a fronte.


Approfondimenti nel web

GRECO organo anticorruzione del Consiglio Europeo

Il Gruppo di Stati contro la corruzione, noto anche con l'acronimo GRECO (dal francese Groupe d'États contre la corruption), è un organo di controllo contro la corruzione del Consiglio d'Europa, con sede a Strasburgo (Francia), istituito nel 1999 con un accordo siglato da diciassette Stati membri del Consiglio d'Europa. Il GRECO è aperto anche a Stati non europei e conta attualmente quarantanove membri, compresi gli Stati Uniti e la Bielorussia. Dal mese di agosto 2010 tutti i membri del Consiglio d'Europa sono anche Stati membri di GRECO. I paesi fondatori (1999) sono Belgio, Bulgaria, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Lituania, Lussemburgo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia; l'Italia ne è entrata a far parte nel 2007. 

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L'immagine è tratta da un'illustrazione di  Giovanni di Paolo (1440 circa, British Library) - Canto IX del Paradiso

 

 


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