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11 gennaio 2023

Breve riflessione sulla democrazia.

Arriva il momento in cui una anche una grande forza incontra una forte resistenza e succede quando si avvicina al punto di rottura. La forza del regime iraniano sta incontrando la resistenza dei suoi stessi figli ed il sistema tutto sta oscillando pericolosamente come una nave in mezzo alla tempesta. Quel totalitarismo che implica una identificazione estrema tra società e religione, che contempla l'ayatollah come leader carismatico facendo leva sulla pressante pressione ideologica ai danni della popolazione, che nega ogni forma di pluralismo democratico, adesso vacilla rischiando d'implodere. Se ci pensiamo bene, è quanto accade a tutti i totalitarismi, che svelano ad un certo punto della loro storia la malcelata incapacità di resistere all'istinto sociale dell'uomo che vuole infine tornare ad essere libero. Accade dopo anni, decenni, anche secoli, ma non c'è scampo. La democrazia invece, pur con le sue debolezze ed imperfezioni a volte insanabili, ha il pregio della indispensabilità. Se dittatura vuol dire ordine (forzato) e consenso di massa, quando l'autorità non è più in grado di garantire il controllo ed il benessere incontrastato delle sue èlite, natura vuole che si sprigionino le forze finora costrette dai lacci del regime. E  come un naufrago che stava annegando riesce, pur annaspando, a riemergere per poter respirare, così sopravviene l'istinto di sopravvivenza di una popolazione e dei singoli individui che dapprima confusamente e poi sempre più razionalmente spezzano il potere dello stato cosituito. 

Questa è la democrazia: un grande respiro dopo aver rischiato di annegare.

18 dicembre 2022

Quando Oriana Fallaci sfidò Khomeini.



Intervista che il 26 settembre 1979 Oriana Fallaci fece nella città santa di Qom all'Ayatollah Khomeini.
Qom (Iran) -1979 Oriana Fallaci intervista Khomeini  (fonte Corriere della Sera)
Tra il 1978 ed il 1979 l'Iran venne travolto da un'ondata rivoluzionaria contro il regime dello Scià Mohammad Reza Pahlavi, che alla fine fu costretto alla fuga dalle forze messe in campo da un'alleanza tra nazionalisti, liberali,  marxisti  e forze religiose sciite guidate dal loro leader carismatico Khomeini. Si passò in poco tempo da un fascismo all'altro e quelle che erano state fino ad allora delle labili concessioni di libertà, vennero definitivamente ritirate per far posto ad un sistema statale brutalmente confessionale guidato da religiosi islamici che subito annientarono  quelli che erano stati loro sodali.

Nacque così un altro regime autoritario, ma questa volta tutt'altro che laico perché basato sulla shari'a e sulla repressione di ogni afflato di opposizione democratica. 

La donna, in particolare, divenne uno dei simboli del male da combattere.

Sulla scorta di quanto sta avvenendo in questi giorni in Iran, abbiamo deciso di riproporre la straordinaria intervista che il 26 settembre 1979 Oriana Fallaci fece nella città santa di Qom all'Ayatollah Khomeini. 

Il leader sciita gliela concesse perchè convinto nella benevolenza di una giornalista occidentale che in passato era stata fortemente critica nei confronti dello Scià Mohammad Reza Pahlavi.

Ma si sbagliava, perchè Oriana Fallaci lo incalzò senza paura attaccando e definendo fascista il suo regime, ancora più di quello che lo aveva preceduto.